- Studio Legale Cocozza
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I fabbricati realizzati senza permesso di costruire o con difformità essenziali possono fruire dell’agevolazione fiscale cd Superbonus al centodieci percento?
Si.
Il Ministero dell’Economia e Finanze, ha chiarito che è possibile ottenere il Superbonus 110% anche per i lavori edilizi agevolati da eseguire sugli immobili abusivi, ma a precise condizioni. Ha anche preannunciato la prossima pubblicazione di una circolare dell’Agenzia delle Entrate per chiarire i dubbi sul tema.
Tanto è chiarito dalla circostanza che secondo il MEG l’ingegnere, l’architetto o il geometra non è tenuto a dichiarare se l’immobile è regolare o meno. Dunque cadono anche le responsabilità per i tecnici.
Naturalmente l’abuso edilizio resta tale non è sanato dal generoso contributo statale.
Dunque non è possibile ottenere la sanatoria.
Per la Cassazione, il figlio va affidato in via esclusiva al padre se la madre non rispetta il diritto del minore alla bigenitorialità ed è incapace di ascoltare i bisogni del minore.
Affido esclusivo al padre se la madre non si dimostra collaborativa e nonostante le varie occasioni e la fiducia accordata continua a tenere un atteggiamento ostile finalizzato a impedire il rapporto padre e figlio.
Il giudice ha deciso ma solo sulla base della condotta della madre, totalmente incentrata su di sé e incapace di ascoltare e comprendere i bisogni del minore.
Questo quanto emerge dall'ordinanza n. 25339/2021 della S.C. di Cassazione.
Il comproprietario che voglia dimostrare di avere usucapito la quota degli altri comunisti deve dimostrare di averla posseduta "uti dominus" e non più "uti condominus", senza che possa considerarsi sufficiente che gli altri partecipanti si astengano dall'uso della cosa comune. Può così usucapire la proprietà esclusiva della cosa comune solo possedendola con animo domini, per il tempo necessario, in modo inconciliabile con la possibilità di fatto di un godimento comune.
stato il titolare dello studio, l’AVVOCATO Angelo Cocozza, a sollevare il caso arrivando a scrivere anche al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per ribadire come
“le prestazioni dell’avvocato sono dall’ordinamento considerate di pubblica necessità e costituiscono, normalmente, strumento necessario per l’esercizio dell’inviolabile diritto di difesa garantito dall’articolo 24 della costituzione”